DEGRADO E BELLEZZA

L’inizio del nuovo anno vede la Dante Alighieri accogliere Martedì 14 gennaio il sociologo, docente e saggista Mario Abis e il famoso architetto Mario Cucinella per confrontarsi su un tema caldo quale quello del degrado che sembra intaccare sempre più le bellezze del nostro Paese e il Mondo in generale.

Martedì 14 gennaio, alla presenza dell’Ambasciatore S.E. Cristiano Gallo e di Mme Isabelle Rosabrunetto, Direttore generale delle Relazioni Esterne e della Cooperazione, la Dante Alighieri ha ospitato sul palco del Teatro des Variétés il sociologo, docente e saggista Mario Abis e l’architetto Mario Cucinella per confrontarsi su un tema caldo quale quello del degrado che sembra intaccare sempre più le bellezze del nostro Paese e il mondo in generale.

Passato l’ottimismo degli anni novanta, quando sembrava dovesse unire e non dividere, spiega il sociologo, ci stiamo oggi accorgendo che la globalizzazione ha creato tante solitudini e molte disuguaglianze. Se guardiamo alle città con parecchi milioni di abitanti, vediamo come anche dal punto di vista architettonico, degli spazi di vita, ci sia bisogno di un ripensamento, di riprendere a modello quello che era il buon vivere. La provincia italiana, costellata di piccoli e medi centri, ne è un esempio e, nonostante qualche ecomostro lasciato sui territori in un periodo in cui si pensava all’industrializzazione come unica via, il nostro paesaggio, proprio là dove è meno costruito è più preservato e consente una dimensione di vita ideale. 

L’Architetto Cucinella ci ha dunque guidato in un itinerario attraverso la complessità del territorio Italiano e le sue architetture di qualità, alla riscoperta di esempi tratti dalla storia recente, un viaggio verso il futuro indagando lo stato di fatto e proponendo una riflessione su temi di attualità come periferie, post terremoto, aree dismesse, scali ferroviari, stazioni e mobilità. Una narrazione di opere, progetti e buone pratiche, che rappresentano un’opportunità per l’Italia, una riflessione di respiro internazionale utile alle comunità di questi luoghi e una ricerca applicata per trasformare l’analisi in proposte concrete strutturali e sociologiche.

Il numeroso pubblico della Dante ha seguito con attenzione lo sviluppo di un dibattito interessante e sentito, sulla scorta di immagini che riaccendono la memoria di luoghi che appartengono al nostro patrimonio ambientale e culturale. 

 

 

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Foto di Andrea Cabiale

      

                            

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