Continuando le celebrazioni dell’anniversario della nascita di Dante, il 19 gennaio la Dante ha invitato a Monaco Moni OVADIA, grande intellettuale contemporaneo, che ha sempre avuto come filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria, la tradizione composita e sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo ebraico e della figura dell’esiliato in genere.
Moni Ovadia si é così confrontato con il canto XXVI° dell’inferno Dantesco in cui emerge la figura di Ulisse. Un Ulisse che incita i suoi compagni, chiamandoli ‘fratelli’, ad interrogarsi sul senso della vita e a non privarsi nell’ultima parte dell'esistenza della possibilità di continuare a conoscere. Una grande lezione di consapevolezza e un richiamo a quei valori che distinguono gli esseri umani dalle bestie.
> Ulisse o il coraggio di assumere il proprio destino