Giovedì 15 novembre 2018 alle 18,30, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia S.E. Cristiano Gallo e di numerose personalità del mondo imprenditoriale italiano, in un Salon Atlantique del Méridien Beach Plaza pieno di pubblico attento e partecipe, la Dante Alighieri Monaco ha celebrato la fine della Prima Guerra Mondiale che fu la prima guerra totale, un’«orribile devastazione che ha sommerso il mondo» (Tausk, 1916).
Per ricordare questo anniversario, la Dante si è rivolta a Rai Cultura e a Rai Storia ottenendo la collaborazione dei maggiori referenti di una delle sue trasmissione di punta, “Passato e Presente”. L’incontro condotto dal giornalista e storico Paolo Mieli insieme a Marco Mondini, della Facoltà di Padova, anche lui storico, ha aperto un approfondimento, in una serata di riflessione e ricordo, sui cento anni dalla fine della Grande Guerra.
Chi è un fedele spettatore di “Passato e Presente”, che va in onda su Rai3 ogni giorno abbinando al rigore storiografico il racconto televisivo, conosceva già l’ironia, il garbo, lo stile con cui il giornalista Mieli sa incalzare i suoi interlocutori sui temi anche complessi e non completamente districati del nostro passato: il Generale Cadorna, il piccolo Re, il ritorno dei soldati dal fronte, una fine che si prolunga nel tempo, gli anni dal 1919 al 1922. Ma la serata, approntata in maniera perfetta dal gruppo RAI, presente e attivissimo, ha fatto vivere al fortunato pubblico in sala, una puntata di “Passato e Presente” come se fosse registrata dal vivo, rendendo ancora più tangibile e immediata la possibilità di rileggere con grande attenzione tutte le sfaccettature degli eventi analizzati, per arrivare a riflettere su quello che siamo stati e poter meglio valutare, con vero spirito critico, chi siamo e dove stiamo andando.
Assieme a due giovani storici, Ilaria Stevanin e Guglielmo Motta, Paolo Mieli e Marco Mondini hanno proposto una sintesi di un percorso sia biografico che tematico: dal Re soldato, Vittorio Emanuele III, al Duca della Vittoria, il Generale Armando Diaz, dai mutilati ai campi di prigionia, fino al mito dei combattenti e all'ingresso delle truppe italiane nelle città simbolo dell’irredentismo, Trento e Trieste. Tanti vecchi filmati, immagini che hanno raccontato e restituito lo spirito del tempo: anche in questo sta la forza del format televisivo “Passato e Presente” di cui il pubblico ha potuto vivere dal vivo, grazie alla Dante, la preparazione di una puntata. Ed è tramite documenti inediti, rari filmati d’epoca e riprese nei luoghi della memoria, che si è avuta la sensazione palpabile che i grandi, piccoli eventi e i personaggi che hanno segnato quella Guerra tornassero a rivivere per noi, in un racconto commemorativo che si è rivelato unico ed avvincente.
RASSEGNA STAMPA
Foto di Andrea Cabiale