Roma, 10 aprile 2025 - La nostra socia Roberta Ficacci Zampino ha partecipato a Roma – nel suggestivo Mausoleo di Santa Costanza – al Vernissage della nuova mostra del socio Corrado Veneziano, dedicata a “Yeshu’a - Il volto, i volti di Cristo”.
Introdotta dall’onorevole Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera, e da Mauro Milani, Parroco della Basilica di Sant’Agnese fuori le Mura, l’esposizione raccoglie 20 tele di grandi dimensioni: rese ancora più attuali e interessanti per la loro stretta connessione con le Celebrazioni dell’anno Giubilare in corso.
Nei suoi dipinti, Corrado Veneziano riprende cartine geografiche di luoghi esposti al conflitto e reinterpreta cicli classici dedicati alla morte e resurrezione di Cristo. Ma tra queste, e altre, suggestioni, un posto particolare è esplicitamente dedicato alla produzione poetica e filosofica di Dante Alighieri.
Va sottolineato che Veneziano si era già da tempo occupato (suo è il quadro diventato il Francobollo dello Stato italiano dedicato all’Inferno) del “Sommo Poeta”, e va ricordato che proprio della Sezione monegasca della Dante Alighieri è socio.
La sua sensibilità “dantesca” in questa mostra diventa un riferimento costante, e rende visivi versi, strofe e parafrasi tratte soprattutto dalla seconda e terza Cantica dantesche. C’è il concetto di viaggio – salvifico, di purificazione – dall’Inferno al Paradiso. C’è il numero “tre” che rimanda alle tre giornate della passione di Cristo. C’è la costante presenza di Gesù come riferimento e guida (ideale e concreta) per le azioni umane. E c’è l’esigenza di una luce, di una purezza spirituale trascendente che Veneziano restituisce con la cromaticità e la dolcezza delle sue pennellate.
Tra le (molte) opere, ricordiamo l’eleganza della tela in cui campeggia la meraviglia dei giunchi su uno stagno, a ricordare il famoso verso del primo Canto del Purgatorio (“Dolce color d’orïental zaffiro”); e poi l’altro, ugualmente celeberrimo passo dell’ultimo Canto del Paradiso laddove Dante scrive che “la forma universal di questo nodo credo ch’i’ vidi”: conferendo alla presenza di Cristo un aspetto visivo potente e ricco di connessioni, reti, ponti: universale, come lo è il testo Dantesco e come – su un piano più religioso e trascendentale – è la figura umana di Gesù Cristo.
La mostra (ricca di prestigiosi Patrocini istituzionali e religiosi), dopo l’inaugurazione romana del 10 aprile, toccherà altre importanti tappe, in Italia e all’estero.
Nel Mausoleo di Santa Costanza rimarrà aperta al pubblico (tutti i giorni) fino al 24 aprile 2025.
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